domenica 1 luglio 2018

I BUSTI PERDUTI DELLA STORIA FOGGIANA

Purtroppo a causa di un grave stato di abbandono e degrado, ormai pluriennale, dovuto anche a politiche nazionali scellerate riguardanti l'immigrazione incontrollata e non solo, la Villa Comunale, conosciuta anche come Parco Urbano Karol Wotjila, è finita in un profondo oblio, preda di bivacco e profondo decadimento. Il polmone verde per tutte le età, lo spazio giochi dei piccini da generazioni. Cosa è successo all'unico Parco Urbano foggiano? Ormai è un luogo distante dai ricordi dei più, è diventato un posto dove difficilmente si vedranno famiglie o bambini intenti a giocare. I foggiani per bene sono quasi del tutto spariti da questo luogo prezioso per la nostra memoria. Purtroppo sarà molto più semplice trovare personalità ambigue, gente che fa bisogni ed altre nefandezze di tutte le nazionalità, italiani e stranieri, soprattutto nelle ore serali, dove il buio aiuta a nascondere realtà sociali problematiche e situazioni al limite della marginalità sociale. Questa non è sicuramente integrazione, non è valorizzazione di un bene pubblico così importante. Sarebbe stato sicuramente opportuno intervenire per tempo.

La Vergogna Cittadina: il Furto dei Busti

L'evento scatenante, la vera vergogna, è stata il furto di alcuni busti raffiguranti personaggi foggiani molto noti, simboli della nostra identità, della nostra storia, della nostra civiltà: "esempi valorosi per i giovani".

"MOISE MALDACEA, ANTONIO MENDOLICCHIO, DUE PERSONAGGI ILLUSTRI DELLA NOSTRA STORIA, DUE ASSENTI IMPORTANTI, IL DEGRADO DELLA LOCOMOTIVA, SIMBOLO DEI FERROVIERI FOGGIANI, IL BUSTO DI ROSATI ASSENTE PERCHÉ IN RESTAURO DA PIÙ DI UN ANNO"

MOISE MALDACEA, Eroe garibaldino, combattè a fianco di Garibaldi a Varese nel 1859 (Fonte Web) 

MOISE MALDACEA, uno dei Mille (Fonte Web) 

Il busto perduto di ANTONIO MENDOLICCHIO, medaglia d'oro al valore militare (Fonte Web) 


Il busto perduto di MOISE MALDACEA (Fonte Web) 


Il busto perduto di MOISE MALDACEA, Uno dei mille (Fonte Web) 

Il "tempietto" col busto di Giuseppe Rosati, in restauro da tanto tempo (Fonte Web) 
Giuseppe Rosati, il busto è in restauro da tempo (Fonte Web) 

Foggia spesso è ricordata per eventi negativi, per storie poco piacevoli, una passeggiata tra questi personaggi così imponenti, così importanti, ci ricordava che Foggia è anche questa, è valore, è storia positiva per il paese, rappresentata da personalità così ILLUSTRI. Oggi un po' meno, infatti ne mancano due (Rosati, il terzo grande assente, sembra che sia in fase di restauro da tempo, da più di un anno almeno).

L'importanza della Villa Comunale per la città non dovrebbe essere mai messa in dubbio. Il pronao e la fontana del Sele sono il simbolo della nostra amata Foggia, insieme al palazzo dell'acquedotto.
Probabilmente in questi ultimi anni non è stata curata in maniera sufficiente, almeno negli ultimi quindici, una valorizzazione di questo importante spazio è necessaria a tutti i costi. Prima di tutto è fondamentale risolvere la questione sicurezza. Serve sicuramente maggiore illuminazione, numerosi controlli, una vigilanza ben organizzata, presente. È necessario incentivare, tramite eventi dedicati, l'affluenza dei cittadini. Nelle stagioni più fredde e piovose, è inutile lasciare il parco urbano aperto per numerose ore, andrebbe chiuso in determinate fasce orarie, per evitare la permanenza all'interno di personaggi discutibili.

Dure ma costruttive le parole di Saverio Russo, capo delegazione FAI di Foggia:

"Siamo sconcertati. Si tratta di un grave danno materiale al quale si aggiunge quello relativo alla funzione che queste opere rivestono: ricordare ai cittadini foggiani e ai visitatori del giardino comunale l'esempio morale e civico dei personaggi che hanno scritto pagine importanti della storia di Foggia".

Quindi che questo triste evento, un vero e proprio sfregio alla nostra città, alla nostra cultura, oltre ad essere giustamente condannato con forza, possa servire a smuovere le coscienze, non abbandonando ulteriormente per altri anni non solo uno spazio centrale per la vita cittadina, ma soprattutto un pezzo della nostra storia, Il parco Urbano Karol Wotjila.

Vista Pronao Villa, Piazza Cavour, Fontana Sele, Palazzo Acquedotto, Viale XXIV MAGGIO. Foto G. CUTILLO

Vista Pronao Villa, Fontana Sele, Università. Foto G. CUTILLO 

Il tempietto di Rosati ormai è "vuoto" da tempo 


Riporto di seguito il post riflessivo dell'avv. Giuseppe Potenza, noto soprattutto per l'azione pluriennale di tutela dei consumatori:

"TUTTO SCORRE, TUTTO SI DIMENTICA, ANZI NO.

Nel mare magnum di Fb appare, ai più, che la discussione circa la realtà della nostra comunità e le persone che l'hanno resa pulsante, dopo frenetici ed immediati, ma, spesso, defatiganti e polemici scambi di idee e/o proposte, venga abbandonata, seppellita troppo presto nel dimenticatoio.
Quale cittadino volontario impegnato nella tutela onlus degli utenti consumatori e dell'ambiente, sto vivendo la mia funzione ad un livello territoriale diverso, rispetto a quello comunale foggiano, essendo terminato il mio mandato territoriale locale comunale come da statuto.
Ma le radici sono sempre li, nella mia città, simile a quelle di un albero.
Le persone:
sono passati pochi giorni dalla loro scomparsa.
Gianni Cicolella, l'amico di una vita. L'adolescenza sul campetto c.d. dell'orto, vicino a casa sua, a tirare insieme calci al pallone. La passione sfrenata per il Foggia e per la Juventus. Il suo sorriso, la sua gentilezza. Il suo grande contributo nel raccontare gli eventi nelle nostra terra.
Fabio Carbone, il fratello. Una vita trascorsa all'Acli. Abbiamo intrapreso fianco a fianco migliaia di iniziative per la promozione di questa nostra Foggia. Il suo sorriso, la sua gentilezza, quella passione viscerale per il mare.
Sembrano passati già anni, ed invece no sono ancora qui.
Antonio Mendolicchio, il mio amatissimo bisnonno. Foggiano.
Sergente Maggiore del 47° regio reggimento di fanteria. Accerchiato dalle truppe Austriache con altri tre commilitoni, non si arrese ed immolò la sua giovane vita per la nostra libertà. Fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare. Nel 1970 l'Amministrazione Civica di Foggia, onorò la sua memoria ed il suo sacrificio con un bel monumento, posto nella Villa Comunale, uno dei luoghi all'epoca più belli ed evocativi della nostra città. Il busto bronzeo venne realizzato dallo scultore sanseverese Postiglione.
Me lo ricordo ancora quel giorno. Avevo dieci anni. Stingevo la mano a mio nonno, Luigi Mendolicchio, ferroviere, anche lui eroe di guerra, pluridecorato, emozionatissimi e commossi.
Mio nonno sfoggiava, per l'occasione, con malcelato pudore, tutte le sue medaglie. C'era il sole. Brillavano di una luce fortissima. La luce della libertà che questi nostri cari antenati ci hanno saputo regalare con le loro sofferenze in guerra.
Grande impressione, suscitò,' nella mia mente di ragazzino, la grande e bella fascia tricolore sfoggiata dal Sindaco di Foggia dell'epoca, anch'essa, per così dire splendente, o, meglio, restitutiva della gratitudine per quella libertà procurata.
Oggi quel busto è stato miseramente rubato, insieme a quelli di Rosati e di Maldacea Moise', per ricavarne bronzo e parti del monumento in rame in sede di ricettazione.
Quando mio nonno mi raccontava della miseria nel periodo bellico e post bellico, mi diceva sempre che alcuni foggiani, per sopravvivere, rivendevano le ruote consumate dei veicoli militari che gli Americani buttavano via, così come gli abiti e le lenzuola usate alla RED CROSS, allocata ove oggi c'è la Benetton. Ovviamente si registravano anche in quell'epoca i furti, ma il degrado non è mai arrivato a quello che siamo stati costretti a subire per gli episodi di oggi in Villa.
Ho scritto da qualche parte che, se fosse stato vivo il mio bisnonno, o mio nonno, al posto del Sindaco, si sarebbero immediatamente dimessi irrevocabilmente per l'accaduto.
Mi è stato risposto, senza ricevere alcuna scusa o attestati di dispiacere dall'entourage del Sindaco, che quest'ultimo non ha i soldi, specie dopo l'intervento della Corte dei Conti, per un'attenta e doverosa vigilanza del "Parco Wojtyla".
A me risulta, invece, che una cooperativa di cittadini volontari si era dichiarata disponibile alla bisogna, tramite un piccolo ed ovvio contributo per le spese, penso facilmente reperibile dalla pubblica amministrazione, che in altre vicende ha dimostrato ben altra "fantasia finanziaria".
Chiedo pertanto a Voi amici giornalisti, Santigliano, Caruso, Greco, Levantaci, Ciccarelli, Troisi, Bruno di adoperarvi, se lo ritenete, per mantenere accesi i riflettori sulla triste vicenda.
Le cose.
E poi ci sono le cose.
Sembra una piccola storia, in realtà non lo è.
L'abbattimento selvaggio della pinetina di Viale Michelangelo.
14 pini di alto fusto abbattuti con una velocità degna del miglior Shumacher. Gli alberi di alto fusto abbassano la temperatura stradale ed ambientale e proteggono dallo smog derivante dal traffico.
A mio modesto avviso, l'abbattimento contrasta in pieno con quanto stabilito dagli artt. 4, 6 e 8 del REGOLAMENTO COMUNALE DEL VERDE PUBBLICO E PRIVATO del Comune di Foggia e come tale lo reputo assolutamente illegale.
Conosco l'Assessore Morese e le sue grandi doti e spero in una utile resipiscenza ai fini delle necessarie modificazioni al progetto, che sta trasformando un'area verde in un'area cementata.
Anche qui mi affido alla competenza ed alla professionalità degli amici giornalisti che qui chiamo a raccolta, affinchè pure tale questione non passi nel dimenticatoio.
I ricordi di persone e cose e le speranze hanno bisogno di una lunga rielaborazione, per cui, congedandomi, mi scuso per la lunghezza del post."

La locomotiva, ancora abbandonata al degrado. Si erano interessati alla riqualificazione l'ex ferroviere Enzo Ficarelli, l'Ass. Amici del Viale e soprattutto il Lions Club Foggia


La Locomotiva, in attesa di un eventuale restauro o almeno di una messa in sicurezza. Il consiglio comunale  aveva optato per lo spostamento del mezzo presso Piazzale Vittorio Veneto, insieme ad un monumento dedicato ai caduti del '43


Sul caso dei busti rubati, è intervenuto con una nota anche il primo cittadino di Foggia Franco Landella:


“Stiamo indagando con tutti i mezzi a nostra disposizione per individuare i criminali che hanno asportato i busti di Maldacea e Mendolicchio. La funzione che da sempre è demandata ai ritratti degli uomini illustri della città, come accade anche per i dipinti conservati al Museo civico, è quella di fornire ai Foggiani esempi di comportamento e di impegno morale e civico, ispirando a migliorarsi tutte le componenti della comunità. Il furto, perpetrato da incivili e sconsiderati con ogni probabilità alla ricerca di materiale metallico da rivendere per pochi euro, è un atto intollerabile che non dobbiamo far passare impunito. Con l’aiuto delle Forze dell’Ordine riusciremo a risalire agli autori di questo gesto, che verranno assicurati alla Giustizia. Nel contempo, attueremo ogni sforzo per garantire maggiore vigilanza e sicurezza alla nostra Villa comunale. Tenendo, però, sempre presente la “spada di Damocle” dei tagli alle spese e ai servizi imposti dal Decreto Salva Enti che -a causa della cattiva gestione del passato- oggi impone una drastica riduzione dei costi per molte attività fondamentali svolte dall’Amministrazione comunale”.

Il pronao della Villa Comunale (Foto G. Cutillo) 



LINK UTILI:

CHI ERA MOISE MALDACEA? Da Wikipedia

Pietre della Memoria: ANTONIO MENDOLICCHIO

MANGANOFOGGIA.IT - LA VILLA COMUNALE

La questione busti anche su: https://salvatorevalerio.blogspot.com

I servizi di TELEBLU del 26 E 27 GIUGNO 2018:









Nessun commento:

Posta un commento