giovedì 26 aprile 2018

Questione Rione Ferrovia: l'analisi di Geppe Inserra

Il noto giornalista Geppe Inserra ha analizzato la questione "Quartiere Ferrovia" sul suo blog, con degli spunti molto interessanti. Presente anche il mio intervento, considerazione al suo precedente articolo sullo stesso tema. Bellissime le immagini d'epoca della zona, riportate nel suo Blog "Lettere Meridiane". Sicuramente tanti gli spunti interessanti per poter riflettere e proporre in maniera intelligente delle soluzioni, delle proposte fattive e concrete. Pienamente condivisa da parte mia l'analisi del giornalista, che sottolinea la difficoltà, tra le varie amministrazioni comunali, nell'affrontare la questione con continuità e progettualità condivise nel tempo. 

LINK BLOG GEPPE INSERRA "LETTERE MERIDIANE": https://letteremeridiane.blogspot.it/2018/04/come-fermare-il-degrado-di-rione.html?m=1



"L'amico Gianluigi ha perfettamente compreso il senso della lettera meridiana in cui ho pubblicato la fotografia che mostra com'era un secolo fa il Rione Ferrovia: molto meno abitato e residenziale, rispetto ad oggi, ma sicuramente più produttivo: più segno di una città in crescita.
Il rione ha mantenuto queste caratteristiche, perfino dopo essere stato letteralmente sventrato dai bombardamenti della tragica estate del 1943. Sorgendo proprio a ridosso della zona strategica rappresentata dalla stazione ferroviaria, si trovò  particolarmente esposto alla furia devastatrice delle bombe alleate.
Fino agli anni settanta, il viale della Stazione era assieme a corso Vittorio Emanuele la sede dello struscio cittadino: vi sorgevano i bar più eleganti, i locali più alla moda.
Poi è iniziato un lento ed inesorabile processo di declino che sarebbe ingiusto (e sbagliato) addebitare alla sempre più intensa presenza di stranieri. È brtto dirlo, ma non sono gli stranieri che degradano le aree in cui risiedono. Semmai è vero il contrario: sono le aree degradate ad attirare gli stranieri per ovvie ragioni: prezzi più bassi, maggiore facilità di insediamento. ecc.
Sono i foggiani che hanno "abbandonato" il Rione Ferrovia, trasferendo altrove (in periferie anonime, grigie... o peggio ancora in centri commerciali privi di anima) i loro interessi, i loro luoghi d'incontro, i loro strusci... e poi ci lamentiamo che Foggia non abbia una sua identità...
Ha ragione Gianluigi. Sarebbe necessario un progetto serio. Forte. Condiviso e unanimemente perseguito dalla politica: i processi di riqualificazione non si esauriscono mai in una sola consiliatura comunale, e troppo spesso succede che quando si insedia una nuova amministrazione disfaccia quanto realizzato da quella precedente, in una infinita tela di Penelope.
Occorrerebbe una politica in grado di azionare e governare i processi.
E vi sembra poco?"
Geppe Inserra


 Immagine del Mercatino dell'Antiquariato, sempre molto partecipato, organizzato dall'amministrazione comunale e alcune associazioni cittadine. 

Foto G. Cutillo

Foto G. Cutillo 






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